In questi giorni in cui il mio blog non ha funzionato causa cambio di piattaforma mi sono segnata su un foglietto gli argomenti che avrei voluto trattare una volta sistemato tutto. Invece purtroppo mi tocca inaugurarne il nuovo corso con un’amaro sfogo. A volte la vita sa essere davvero ingiusta, e capirne il perché è veramente molto, molto difficile. La settimana scorsa mio padre, accarezzando Briciola, la nostra gatta femmina di quasi 10 anni, le ha sentito un bozzo sospetto. Dopo aver atteso invano per qualche giorno che si sgonfiasse ieri l’abbiamo portata dal veterinario. Il responso è stato il peggiore che potevamo avere: tumore fulminante. Proprio lei, che non ha mai avuto nemmeno un raffreddore. Lei, che è una gatta speciale perché è come se parlasse quando vuole qualcosa, e che capisce tutto quello che le si dice. Da ieri io ed i miei genitori abbiamo il magone perenne. Oggi dobbiamo lasciarla al veterinario affinché le faccia tutte le analisi del caso, e domani sapremo se questo bastardo si può togliere o meno. Nella migliore delle ipotesi molto probabilmente perderà comunque la zampina anteriore destra. Nella peggiore bisognerà stimare quanto potrà vivere senza cure. Io sono dell’idea di tentare il tutto per tutto per salvarla, ma contemporaneamente non voglio che soffra. Non riesco nemmeno più a guardarla o ad accarezzarla senza provare una fitta dolorissima al cuore, come se qualcuno mi trafiggesse con un coltello e poi me lo rigirasse dentro. E’ uno strazio, un vero strazio. So che tanti non capiranno, che penseranno “E’ solo un gatto”, ma io a queste persone domando se sanno quanto amore si può ricevere da una bestiola con gli occhi gialli ed il pelo lungo e nero, che ti viene incontro quando arrivi a casa, che mentre l’accarezzi ti dà i bacetti con la sua linguetta rosa ruvida, che ti porta il giocattolo quando vuole giocare, che ti dorme a fianco pretendendo che tu le metta la mano sul pancino grattandoglielo. Questa è Briciola. Io non riesco ad accettare che il destino voglia già portarmela via.
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Mi dispiace, povera Briciola!
Cara Krimi,
può capirti chi come te ha una bestiolina che gira per casa e sa quanto siano vere le parole che scrivi sulla loro capacità di comprendere i nostri pensieri ed i nostri sentimenti.
Anch’io ho un animale, una cagnona per la precisione, che per me è qualcosa di più che un animale da compagnia, è la creaturina che accudisco e che, soprattutto, mi accudisce. Quando torno a casa triste lei lo percepisce, mi si accoccola accanto come a sottolineare che lei c’è e che è tutto ciò che conta, perchè fuori dalle mura di casa nostra ci sono cose brutte ma finchè stiamo insieme niente di brutto potrà accadere.
Ti sono vicina, coraggio! Un augurio alla tua micina, speriamo che ci sia una soluzione, non voglio pensare al peggio. Sii forte!